SALVEMINI AUSPICA VELOCE PASSAGGIO DA GREEN A BLU ECONOMYSi chiama ‘Gestire’. E’ il progetto promosso da Regione Lombardia, e cofinanziato dalla Commissione europea, che ha come obiettivo quello di mettere a punto una strategia per la gestione dei siti Rete Natura 2000 presenti sul territorio. Vale a dire quel complesso di aree verdi (Siti di importanza comunitaria e zone di protezione speciale per l’avifauna) considerate di grande valore ambientale, in quanto ospitano habitat naturali nei quali sono racchiusi importanti esemplari di vegetazione, flora e fauna. La sola Lombardia ne conta 241 (194 Sic e 67 Zps), che si estendono su un’area di dimensioni pari al 15 per cento di quella dell’intero territorio regionale.

‘Gestire’ è stato presentato questa mattina dall’assessore regionale all’Ambiente, Sistemi verdi e Paesaggio Leonardo Salvemini, alla presenza dei rappresentanti dei principali partner, vale a dire il Centro turistico studentesco giovanile, la Lega italiana per la protezione degli uccelli onlus e Fondazione Cariplo, che ha cofinanziato il progetto.

PERCHÈ UN PIANO DI QUESTO TIPO – L’importanza di tale strumento è fondamentalmente quella di far fronte comune contro tutto ciò che minaccia la conservazione dei siti Natura 2000, come il cambiamento climatico, la frammentazione, la presenza di specie alloctone vegetali e animali, nonché l’inquinamento atmosferico. “Il fatto che la Commissione europea abbia deciso di finanziare proprio questo progetto – ha detto Salvemini – è di grande importanza. E dunque è fondamentale che tutti i soggetti coinvolti facciano fronte comune e uniscano le forze, a maggio ragione perché, quando il pubblico integra, anche i privati si fidano e ci mettono del proprio”.

BIODIVERSITÀ FORMA DI SVILUPPO – L’assessore Salvemini ha anche sottolineato come la biodiversità vada a tutti gli effetti considerata “una forma vera e propria di sviluppo sostenibile per noi e per le generazioni future. Perché i nostri parchi e le nostre aree offrono numerose possibilità di sviluppare altre forme sociali di economia”. Quindi il passo da fare è quello di gestire queste risorse, affinché si trasformino in un vero e proprio volano per l’economia.

VERSO L’ECONOMIA BLU – “Serve un cambio di mentalità – ha aggiunto Salvemini – bisogna abbandonare l’approccio conservativo al verde, per adottarne uno che miri alla programmazione e alla gestione delle biodiversità”. In questo percorso risvolti positivi possono sicuramente arrivare dal turismo, dall’educazione ambientale e culturale e da un’economia sostenibile “non più green, ma blu”, perché “non solo inquina di meno, ma rende anche di più”.

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